il linguaggio universale dell'arte







Da un anno a questa parte, mi sto convincendo sempre più, che esista un linguaggio universale dell'arte, che tutti gli uomini conoscono, che prende forma e visibilità attraverso la ricerca artistica e quella spirituale. Questa lingua lega passato, presente e futuro, per mezzo di un sentimento insito in tutti gli uomini di tutti i tempi di ogni luogo.
Ponendo un punto di vista zenitale, che osservi dall'alto arti e religioni di diverse epoche da Oriente ad Occidente, ho notato come la ricerca spirituale faccia parte del percorso teologico quanto di quello artistico in tutti i popoli. Prendendo come esempio la simbologia sacra di religioni diverse, è possibile osservare come le stesse forme, gli stessi simboli, gli stessi significati e quindi gli stessi archetipi, siano uguali per culture distanti migliaia di chilometri, se non addirittura appartenenti ad emisferi opposti. Per esempio nel cattolicesimo cristiano le rappresentazioni delle gesta delle mani del Cristo, dei Santi e degli Apostoli, sono pressochè identiche a quelle dei mudra delle Divinità dell'Induismo indiano.
Il simbolo della svastica si trova delle decorazioni dei meandri dei templi greci, nei mosaici pavimentali romani, nella ruota della vita e delle stagioni tibetana e nella simbologia cattolica.
Ogni popolo ha inevitabilmente la propria indiscutibile visione dell'esistenza e dell'universo, date la propria posizione etnografica, storica e culturale e qualsiasi manifestazione di ognuno è il risultato di questi fattori. Gli indiani d'America sono Animisti e Sciamaneisti in quanto abitanti del paesaggio naturale, come gli aborigeni australiani, gli africani dell'Africa Nera e i tibetani.
A questo proposito il curatore e direttore di musei nazionali in Francia e Germania Jean-Hubert Martin , organizzò nel 1989 a Palazzo Pompidou di Parigi una mostra intitolata Les Magiciens De La Terre, alla quale furono invitati artisti da tutto il mondo: America Latina, Caraibi, USA, Europa, Africa, Australia, Cina, Nepal, Corea... Alla mostra non è stato dato un tema, e gli artisti potevano creare opere libere, che parlassero di qualunque cosa. Il tema è venuto da solo: terra, origini, nascita, morte, vita, radici, universo. L'esistenza dell'uomo come punto di ricerca. L'arte è divenuta sacra per tutti. Perchè? Perchè l'arte è ricerca esistenziale, ontologica, proprio come quella spirituale e quella scientifica. Sono ricerche che hanno lo stesso punto di arrivo, ma sperimentano su livelli diversi. La ricerca scientifica si avvale degli elementi tangibili, della matematica, della fisica, di ciò che è realmente materiale e comprensibile logicamente. Quella spirituale è l'esatto contrario, ricerca sul livello immateriale, quello metafisico, che trascende la fisicità. La ricerca artistica sta tra le altre due: sperimenta tra il mondo delle idde e quello delle emozioni materializzando opere dirette al centro degli uomini. Gli orientali, gli aborigeni e gli africani sono portatori di un pensiero che vede l'arte come un canale di dialogo con la Divinità, la Madre Terra, l'arte è sacra.In Occidente l'arte ha passato ed oramai sfondato la visione di arte-religiosa o sacra, diventando una questione individuale di indagine di sè stessi e del mondo, che si forma nell'espressione dell'interiorità dell'artista, libera da qualsiasi vincolo, obbligo e dovere, che viene messa in mostra. Si è trovato un sentimento comune tra tutti gli artisti, quello del moto della creazione, che parte dal centro dell'artista e punta diretto all'emozione del fruitore, al cuore. Per questo, quasi tutti gli artisti partecipanti alla mostra di Palazzo Pompidou hanno utilizzato figure uguali, che riportano al cerchio, simbolo del ciclo di vita, infinito, cosmo. La somiglianza e il riutilizzo delle stesse forme, molto probabilmente sono dati dall'universalità del linguaggio artistico interiore, comune a tutti. Ogni artista procede in una ricerca interiore, in un certo senso, un cammino spirituale, consapevolmente o inconsapevolmente. In ogni forma d'arte di ogni luogo, gli artisti seguono lo stesso percorso, in modi diversi per differenza culturale e temporale, ma verso lo stesso fine.
Wassily Kandinsky - Lo spirituale nell'arte : 'La colonna di un tempio indiano ha la stessa anima dell'opera moderna occidentale. Ciò che si prova di fronte alle due opere proviene dallo stesso punto(...) Una scultura egizia commuove più noi oggi dei suoi contemporanei. Oggi noi sentiamo in quella scultura il nudo suono dell'arte eterna.'
L'arte si esprime con ogni forma, che cambia nel corso del tempo seguendo l'evoluzione dell'uomo e delle sue percezioni. Un tempo l'ascolto dell'interiorità e il tentativo di dialogo con il Divino facevano parte del vivere quotidiano e l'arte ne era una grande espressione, un rito, un mezzo. Ora siamo proiettati maggiormente verso l'esterno e sfruttiamo molto la parte mentale. La conseguenza è che per comprendere forme di espressione elementare, primordiale e sacra, dobbiamo sforzarci di comprendere l'aspetto spirituale dell'arte e reimparare a conoscere l'aspetto più semplice delle cose, le origini. La comprensione di alcune forme, meccanismi e opere, sarebbe più semplice se ci ponessimo più frequentemente all'ascolto del silenzio, in una pausa, osservare dentro, al raccoglimento e a quella purezza che si vive da bambini.
Il linguaggio universale dell'arte parla con il cuore e si rivolge al cuore. Quando un'opera 'funziona', cioè emoziona, essa punta direttamente al cuore e si stampa nella memoria del fruitore. Il principio di creazione di tutte le opere è lo stesso, per questo una scultura antica emoziona tanto e allo stesso modo di una contemporanea. Ciò che spinge gli artisti a creare è la ricerca infinita, come quella dello scienziato e del monaco, che attraverso le sperimentazione e la pratica regalano all'umanità i frutti delle loro ricerche.
'Se l'anima dell'artista è viva non ha bisogno di teorie celebrali. Trova da sola qualcosa da dire.' Wassily Kandinsky- Lo Spirituale nell'arte.
Le opere eterne, quelle che emozioneranno sempre, provengono dallo stesso punto, parlano la stessa lingua e sono dirette nello stesso luogo, cercano la stessa cosa e si portano via il fruitore facendolo viaggiare nel mondo delle emozioni. In ogni creazione artistica vi sono due motori generatori dell'idea e della sua messa in pratica: quello mentale e quello sentimentale. Uno di questi prevale sull'altro in ogni creazione. Un lavoro concepito mentalmente sarà comprensibile soltanto da coloro i quali sono culturalmente preparati, in grado di rapportarsi all'opera, ai suoi processi di creazione ed al suo significato. Un'opera concepita di cuore è comprensibile da tutti perchè parla una lingua universale e non passa dal filtro del ragionamento, piochè arriva direttamente a far vibrare le emozioni. L'arte sperimenta la vita cercandone il significato, con o senza la credenza in Dio. Le opere che rimangono nel tempo sono quelle che parlano il nudo suono dell'arte etrena.


1 commento:

ristorante SaleGrosso ha detto...

....e' gia' e proprio vero,con tutta questa "liberta" ci stiamo dimenticando le nostre origini...
arte amore e speranza, ingredienti indispensabili x un mondo migliore
vedo con molto piacere che il blog prende forma, grandioso...