corpo

Ana Mendieta, Flowers on body, 1973
performance, El Yagul, Oaxaca, Messico

Nel pomeriggio Josè si recò da sua madre per portarle un regalo.
Durante la mattinata il giovane era stato alla ricerca di un antico oggetto da salotto, di epoca barocca: un candelabro di vetro, alto cinque spanne, del colore dell'oro. Sapeva bene che sua madre adorava queste cose e amava collezzionare oggetti antichi. Il candelabro era molto costoso ma Josè lo comprò ugualmente, sacrificando il pranzo di due giorni e gli ultimi risparmi pur di fare un regalo alla madre che l'avesse fatta sorridere anche solo per un attimo. Josè era troppo generoso, sembrava avere la sindrome del santo: viveva per fare bene agli altri, si donava e si dedicava alle persone che amava, più che a sé stesso. Giunto alla casa dei genitori, Josè corse subito dalla madre per darle il regalo, era euforico, perchè riteneva la madre la persona più importante della sua vita e voleva vederla sempre felice. Cercava di regalarle attimi di gioia per rallegrare le grigie giornate d'inverno. Per il ragazzo la madre era una persona sacra. Il regalo passò dalle mani di Josè a quelle di Maria. "E ora questo dove lo metto? Ma non pensi mai a quello che porti a casa?! Dove pensi che possa stare questo adesso?!". Josè era atterrito. Non capiva perchè invece di essere contenta era arrabbiata. Ma lei era sempre così. Era arrabbiata con la vita e Josè sperava ogni giorno di poter sfatare il brutto incantesimo che da tanti anni copriva i sorrisi della madre. La voce alta e l'atteggiamento arrogante della madre gli fecero stringere il cuore. Una sensazione di soffocamento arrivò alla gola. Era profondamente offeso. Allora il ragazzo si girò e scappò a comprare del materiale per una nuova opera. Josè era un pittore. Un gesto di amore rifiutato, le radici sradicate, l'origine rinnegata. Ad ogni gesto di amore corrispondeva un offesa. Questo era quello che Josè portava dentro. Durante la notte si dedicò alla sua arte, con tutto l'amore e la passione che avrebbe voluto dedicare alla madre per ringraziarla del dono della vita.
Così nasce l'arte: dallo sgomento dell'anima, dall'intestino, dai brontolii dello stomaco, dalle lacrime e dalle spine nel cuore, dal rifiuto, dalla sofferenza, dalla mancanza, dal così detto mal d'essere.
Talvolta non resta che seguire la natura e lasciare che le cose accadano. Vivere di corpo senza preoccuparsi dell'avvenire.







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